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Il potere di Roma è al tramonto. Nell'Urbe regna l'angoscia perché i barbari premono ai confini, la criminalità impazza,, dilagano le epidemie, proliferano insetti mostruosi e fenomeni inspiegabili accreditano la tesi che la fine del tempi sia vicina. Un mondo in sfacelo in cui sempre più capillarmente si diffonde il messaggio del Cristo, il profeta di Nazareth che all'umanità atterrita offre certezze e speranze, ma ribaltando criteri di giudizio validi da secoli e rivoluzionando il concetto di bene e di male. Accade così che Claudio e il suo concubino Ligdo d'improvviso scoprano come il loro rapporto - un rapporto da sempre ritenuto giusto e gradito ai celesti - ora per il nuovo dio sia turpe e peccaminoso. Si innesta così una vicenda che, ricca di episodi suggestivi o inquietanti, sfiora il confine tra razionale e irrazionale e si dipana incalzante verso un esito imprevedibile. Una vicenda in cui il pathos - implicito nell'impatto tra due concezioni della vita reciprocamente incompatibili, quella classica che esalta l'eros e quella cristiana che lo criminalizza - è potenziato anche dallo stile.. Il romanzo, pur ricreando un mondo lontano da noi ma all'origine della nostra storia e della nostra civiltà, affronta temi attualissimi: perché attuali sono il contrasto tra laicità e fondamentalismo e l'ansia di chi vede sgretolarsi il sistema di valori a cui da sempre ci si è affidati.